Molti dei responsabili degli scontri di domenica hanno agito a volto scoperto
La violenza che ha macchiato la partita tra Licata e Sancataldese, con gli scontri tra ultras delle due tifoserie a fine match, non è passata inosservata. A distanza di pochi giorni dagli eventi, le forze dell’ordine hanno fatto luce su quanto accaduto, identificando i principali responsabili grazie alle immagini delle telecamere a circuito chiuso installate nelle zone circostanti lo stadio Dino Liotta. Le indagini porteranno all’emissione di svariati Daspo (Divieto di Accedere alle manifestazioni sportive) nei confronti degli ultras coinvolti nella guerriglia urbana.
Le immagini delle telecamere cruciali per le identificazioni
Le telecamere di sorveglianza, posizionate in vari punti vicino allo stadio e nelle strade limitrofe, si sono rivelate decisive per risalire all’identità dei violenti. Le immagini, che hanno ripreso numerosi momenti degli scontri, hanno mostrato chiaramente i volti degli ultras coinvolti, che, in molti casi, non si sono preoccupati di coprirsi durante gli atti di violenza. Questo ha facilitato l’identificazione da parte delle forze dell’ordine, che hanno incrociato i dati delle telecamere con quelli già in loro possesso, come le immagini dei volti degli ultras durante le trasferte precedenti.
Le immagini hanno immortalato i momenti più critici degli scontri, con i gruppi di tifosi che si sono affrontati con lanci di oggetti, colpi e risse violente, creando una situazione di panico nelle vie adiacenti allo stadio. L’intervento tempestivo delle forze di polizia ha permesso di contenere la situazione.
L’emissione dei Daspo: la Giustizia Sportiva si muove
A seguito delle identificazioni, saranno emessi i Daspo nei confronti degli ultras protagonisti degli scontri. Il provvedimento, che prevede il divieto di accesso a tutte le manifestazioni sportive per un periodo che può variare da uno a cinque anni, è stato applicato in base alla gravità delle azioni compiute e alle responsabilità individuali. I tifosi coinvolti, che risultano essere già noti alle forze dell’ordine per comportamenti violenti in occasioni precedenti, sono stati individuati come i principali responsabili della guerriglia urbana.